Riviste

1929 ABBAZIA E LA RIVIERA DEL CARNARO ANNO VII FIUME-ABBAZIA-LAURANA LUGLIO 1929 N°7
IX BIENNALE della MATTIA PRETI ( interno della rivista BRETIUM ). Ritaglio senza data
ANNI ’40ca ARTICOLO CON FOTO DI 2 OPERE DELL’ARTISTA
1975 L’AMATEUR D’ART N° 558 Giovedi 17 Aprile 1975. All’interno è presente una inserzione pubblicitaria riguardante l’artista
1969 RACING Revue Mensuelle Des Sports N° 249 Aprile 1969 FIGLIOLI, PITTRICE E SCULTRICE DALLA ISPIRAZIONI MULTIPLE La signora J.Figlioli ha un senso acuto di ciò che l’arte moderna apporta nella sobrietà lineare delle sue evocazioni. Si conosce il suo talento, il suo amore per i movimenti, l’armonia quasi musicale dei suoi tratti. Ella dà alle sue evocazioni una vita singolare, dove si ritrovano semplificate delle percezioni del mondo reale. Ma questa creatrice di forme apporta anche all’ arte classica una virtuosità piena di precisione rigorosa. Alla galleria Ror Volmar si possono ammirare alcune di queste sculture di una grande purezza di espressione. Questa italiana, che è anche un contenitore pieno di poesia ritrova nei suoi bronzi la tradizione importante degli antichi scultori romani.
1968 JOURNAL DE L’AMATEUR D’ART N° 408 Lunedi 10 Aprile 1968. All’interno troviamo una pubblicità legata ad un’opera dell’artista
1968 Realité Medicale Santé Publique N°300 Maggio 1968. Gli arabeschi di Figlioli Joséphine FIGLIOLI espone per la prima volta a Parigi dei disegni ad inchiostro di china e delle pitture. A volte è un volo di linee, ali dello spirito su quelle del sogno: alle volte sono delle linee contorte, traforate, nate da un libero volo, arabeschi musicali ideati per la meditazione. La sua pittura dolce e tenera è fatta anch’essa per la meditazione, sogno? Immaginazione? Basate su note misteriose che sono canti di notte, movimenti di onde, intermezzi fluidi dalle sonorità impercettibili, opere assolutamente musicali che lasciano all’interpretazione tutta la sua libertà.

 

1968 RACING Reveu Mensuelle Des Sports N° 239 Aprile 1968 La signora Figlioli: il turbinio delle immagini allo stesso tempo chimeriche che precise Ciò che dona alle opere della Signora Joséphine Figlioli il loro valore incontestabile è l’armonia che esse sprigionano dai loro movimenti. Trattati con l’inchiostro di china, misurati attraverso una diluizione ingegnosa, queste linee piene di audacia e di ragionamenti, si trasformano spesso in curve sfuggenti, certamente, dall’universo reale ma senza tuttavia allontanarsene completamente, si legano in piacevoli e furtivi accordi. questi motivi particolari sono condotti, nella loro esecuzione, da un pensiero rapido che guida la loro traccia immediata. Si può così bene affermare che l’opera è, qui, spontanea, quasi senza ritocco.
1968 JOURNAL DE L’AMATEUR D’ART N° 409 Mercoledì 25 Aprile 1968 FIGLIOLI. – Le influenze di Fautrier e di Klee, o addirittura di Bellmer, con una punta di Cocteau, sono ancora troppo sensibili, ci si pone la domanda: forse che la Figlioli riuscirà a sfuggire al sortilegio di questa strana poesia? Per ora, i suoi inchiostri di china sono il prodotto di una curiosa miscela non privi di un certo fascino e raffinatezza.